C’è un momento preciso in cui il nostro vero Sé affiora. Non quando tutto scorre come sempre, non dentro le abitudini ripetute, ma quando ci spingiamo oltre i confini del noto. È nell’avventura che emerge chi siamo davvero.
L’avventura ha due caratteristiche essenziali:
– INTENSITÀ: l’esperienza si accende, i sensi si amplificano, il cuore accelera. Tutto in noi è chiamato a rispondere.
– ABBANDONO: ci lasciamo andare all’imprevisto, smettiamo di controllare ogni dettaglio e ci apriamo a ciò che arriva, anche se non lo avevamo previsto.
Il vero Sé non nasce dalla routine, dalla zona di comfort. Al contrario, è quando ci mettiamo in gioco, quando la vita ci sorprende, che ci scopriamo davvero.
E non occorre scalare montagne o attraversare deserti per vivere un’avventura. A volte basta cambiare la strada che percorri ogni giorno per andare al lavoro o a scuola. Lì, tra un volto incontrato per caso, un oggetto insolito o un accadimento inatteso, si aprono finestre nuove.
Io stesso, quando taglio l’erba attorno a casa, non seguo mai lo stesso tragitto. Ogni volta cambio percorso. Perché anche così si alimentano la mente e lo spirito creativo: inventando piccole avventure quotidiane. Nel piccolo come nel grande, tutto contribuisce.

È anche per questa ragione che ho scritto Yago e il Segreto di Creacon: per accompagnare tutti in uno spazio di apprendimento basato sull’avventura e sull’abbandono. È stato il mio modo per rendere accessibili a chiunque concetti che spesso vengono considerati difficili – come la creatività, la complessità, la resilienza – ma che in realtà sono a portata di mano se impariamo a viverli con intensità dentro una storia.
Gli stessi Yago e Agnese, i protagonisti del romanzo, crescono nella loro consapevolezza proprio vivendo l’avventura a Creacon con intensità e abbandono. E, cosa importante, chi legge il libro non assiste soltanto alla loro trasformazione, ma vive in prima persona quel percorso: scopre insieme a loro come migliorare la propria capacità di affrontare la vita con più apertura, coraggio e autenticità.
Ecco perché anche la formazione esperienziale è così potente: perché agisce proprio su questi due ingredienti, intensità e abbandono. Ti porta in contesti nuovi, ti mette alla prova, ti costringe a lasciare il controllo. È lì che accade la magia: l’apprendimento non è solo nozionistico, ma diventa trasformativo.
L’avventura è dunque un invito. Non solo a esplorare il mondo esterno, ma a incontrare sé stessi in una luce nuova. A ricordarci che la vita vera comincia oltre l’abitudine.
Rino Panetti