
Ce lo diciamo ogni anno:
il Natale dovrebbe essere il tempo del rallentare, dell’indugiare qualche attimo in più restando con i nostri pensieri, accorgendoci delle nostre impressioni e farle lavorare dentro.
Invece, come spesso finisce lo sappiamo benissimo: si continua a correre, addirittura accelerando ulteriormente, cambiano solo i motivi dell’affrettarsi.
Non entro nel tema religioso connesso a tutto ciò. Nel Baule dei Sensi chiediamoci: come questo può avere a che fare con la nostra creatività?
Ebbene, ascoltate un po’: gli studi sul nostro cervello hanno dimostrato che gli attimi che precedono l’intuizione sono caratterizzati da una generale attenuazione dell’attività cerebrale.
Quando svolgiamo un’attività e pensiamo di averla ultimata, ci rilassiamo e così fa il nostro cervello: ecco, questi sono instanti magici, perché è proprio in quegli attimi che il cervello prepara il terreno per future intuizioni. Si tratta di uno passo basilare nei processi creativi, che in una mia pubblicazione ho definito “Sedimentazione creativa”.
Il cervello ha bisogno di questa “sospensione”, di attivare questo “ascolto generativo” per poter accendere scintille creative.
Oggi invece sembra che tutto ci spinga a soffocare quegli attimi.
Pensate ad esempio a cosa accade nella nostra quotidianità, durante le nostre conversazioni, o durante un corso, una lezione a scuola, in una riunione, all’uscita di un museo o di uno spettacolo. Non appena terminiamo un’attività, subito ci tuffiamo sui telefonini, scandagliamo avidamente le mail, balziamo nei social…lasciando inesorabilmente il nostro cervello privo di quella magnifica forza che è l’attimo che precede l’intuizione…
Il consiglio allora è: curiamo la qualità di quegli attimi fuggenti, mettiamo in condizione il nostro cervello di spalancarci le porte della creatività.
Sin dai tempi delle scuole superiori, ero sorpreso da quanto fosse prezioso il breve tempo che mi prendevo per rimettere in ordine gli appunti subito dopo la lezione: allora non ne conoscevo le ragioni, ma quel semplice “restare connessi ancora un po’” mi aiutava a scoprire collegamenti che non avevo colto prima, a far sedimentare stimoli che avrebbero avuto un rilascio futuro, ogni tanto mi apriva domande creative (e, talvolta, risposte creative).
Certo, per stimolare la nostra creatività esistono moltissime altre tecniche e segreti (nel Baule dei Sensi li scopriremo insieme via via), eppure possiamo fare moltissimo semplicemente ricordandoci del “Metodo Natale”: rallentate qualche attimo, state con quanto vi è appena accaduto (quella conversazione, quella lezione, quella visione di quel film, dipinto, spettacolo, quella passeggiata nella natura,…): consentite che la realtà appena vissuta si depositi nella percezione più profonda perché è da lì che potrà dare i suoi frutti, magari a distanza di tempo ma li darà.
Il Metodo Natale vi richiederà giusto qualche minuto, ma è il modo più semplice e utile per iniziare ad applicare la regola delle Quattro P: cominciate col compiere il Più Piccolo Passo Possibile e non vi fermerete più! (La regola della 4P è anche una delle prime imparate da Yago e Agnese a Creacon).

E poi, ok: dopo aver attuato il Metodo Natale, sì, immergetevi nel mondo per contaminarvi ulteriormente.
Provateci! Ricordate le 4P!
Rino Panetti