
Hai 18 anni. Ti chiami Gukesh, vieni dall’India. Ti stai giocando il mondiale con l’attuale campione, il cinese Ding. Dicembre 2024
Sei al 14° match di questa finale contro di lui. Tutto sembra andare verso una nuova patta. Poi… Tf2 (che significa “Torre spostata in casella f2”). Due semplici lettere e un numero: la mossa del campione del mondo.
Le telecamere immortalano quei momenti. Il volto di Ding si irrigidisce. Lo sguardo ora vaga in cerca di aria. Non ne trova.
Le telecamere, in un balletto perfetto, si spostano su Gukesh. Intuisce che sta forse accadendo l’impossibile. Ma resta ancora concentrato. Ripassa alternative, ipotesi. Lo sguardo ora vaga in cerca di aria. La trova.
Il video continua a mostrare gli ultimi momenti di questo incontro. Sono quanto di più emozionante penso di aver visto – a livello sportivo (ma gli scacchi sono semplicemente uno sport?) – in questo 2024.
7 minuti e 20 secondi di pura emozione, commozione, ammirazione. 7 minuti e 20 secondi per immedesimarsi anche nello sguardo, nella mente, nel volto, nel cuore di Ding, il campione sconfitto.
Gustateli in pieno. Eccoli:
Mi tornano in mente le parole dello psicologo e scacchista László Polgár «La genialità si crea, non nasce da sola».
Rivedo Gukesh, nel 2017: undici anni. Con il padre volavano da un torneo all’altro, in ogni parte del mondo, spesso passando le notti negli aeroporti anziché negli alberghi. E organizzando crowdfunding per pagare i costi dei viaggi, sempre più alti.

Poi, nella cerimonia di chiusura Gukesh con umiltà esprimerà la sua ammirazione per il campione sconfitto, ringraziandolo anche per “la meravigliosa gara“.
Così come non sono mancate le parole di omaggio al Mozart degli Scacchi, il norvegese Magnus Carlsen (il quale ha smesso di partecipare ai campionati del mondo, ma nella classifica generale è ancora l’indiscusso numero uno e forse il più grande scacchista di tutti i tempi. Io aggiungo: dopo Bobby Fisher. Mia personale opinione). “La mia vittoria non significa che io sia il migliore. Il migliore di sempre è Magnus Carlsen. E io adorerei potermi confrontare con lui“.
Tra l’altro, notizia di questi giorni, un altro diciottenne, Denis Lazavik, ha sconfitto proprio Magnus Carlsen nel Campionato del mondo di Scacchi Rapidi. Curiosità: Carlsen ha poi deciso di non proseguire nel torneo perché il dress code vieta l’uso dei jeans e lui si è rifiutato di adeguarsi.
Ricordate: La genialità si crea, non nasce da sola.
Qui, nel Baule dei Sensi, scopriamo come. Viaggiando verso CREACON
Rino Panetti