L’illusione della conoscenza nell’era dei complotti

illusione conoscenza

Il 23 marzo 2025, dopo un mese di ricovero, papa Francesco torna a mostrarsi in pubblico. (già era accaduto con una foto, ma si sa, le foto…).
Probabilmente oggi gli eterni complottisti, gli esperti della vita segreta vaticana così come di qualunque altro Paese o fatto nel mondo resteranno in silenzio voltandosi dall’altra parte…

Perché c’è questo tratto che caratterizza chi si lascia trascinare da teorie “stravaganti”: l’incapacità di imparare dai propri errori, incapacità che già domani li muoverà verso un nuovo “complotto mondiale”, guidati da fonti segretissime eppure di cui loro sono a conoscenza. E ne sono a conoscenza perché se sai cercare, su internet, le trovi…

Già, sapere…
Ecco, qui sta forse il vero punto: internet rischia di darti l’illusione della conoscenza, a portata di due click, se non hai maturato e sperimentato quali siano i faticosi e lunghi percorsi che richiede il vero apprendimento. È come suonare uno strumento: se non hai dedicato anni a studiarlo, non lo impari con due click su internet.

Simone Weil

E così mi tornano in mente le ultime parole scritte nel suo diario dalla filosofa Simone Weil, poco prima di morire, a 34 anni nel sanatorio di Ashford: “Insegnare che cos’è conoscere”.

È tutto qui. L’alternativa è credere che sulla luna non siamo mai andati

Rino Panetti

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