Perché la vita non va letta all’indietro, ma immaginata in avanti.
Spesso si sente dire: “Nella vita hai più rimpianti o più rimorsi?”
È una domanda che gira da sempre, quasi fosse un rito filosofico a cui sottoporci di tanto in tanto. Ma ogni volta che la sento, dentro di me qualcosa si spegne.
Perché è una domanda che guarda al passato con un occhio triste.
È come se ci costringesse a scegliere tra due dolori, tra due mancanze, tra due ferite.
Personalmente, invece, ritengo che sarebbe utile volgere lo sguardo altrove.
Non sui rimorsi. Non sui rimpianti.
Ma sui sogni e sulle promesse.
I sogni e le promesse hanno dentro un’energia completamente diversa.
Non so, per me è come se i primi ci tirassero verso l’alto. Le seconde ci tenessero saldi.
Ma se dovessi scegliere, se proprio volessi spostare il cuore da una parte… lo metterei sui sogni.
Le promesse – come “non ci lasceremo mai”, “sarò sempre con te” – spesso nascono da un bisogno del momento. Sono sincere, certo, ma sono figlie del presente.
I sogni, invece, sono madri del futuro.
Ci chiedono visione, dedizione, pazienza. Ci trasformano. Ci fanno lavorare, cadere e rialzarci.
I sogni hanno un respiro lungo, ci tengono vivi anche quando la realtà sembra remare contro.
Ecco, più che chiedere a una persona se nella sua vita ha avuto più rimorsi o rimpianti, forse può essere più interessante (anche per lei!) sapere quali sogni le stanno ancora accendendo gli occhi.
E quali promesse – magari fatte a se stesso – sta ancora custodendo nel cuore.
Perché lì c’è la vera magia.
Non nel guardare indietro con malinconia. Ma nel continuare a crederci, ogni giorno, anche quando tutto sembra sussurrarti il contrario.
Proprio come fa Yago.
Proprio come fa Agnese.
Inseguendo un sogno più grande di loro, e mantenendo – anche quando tutto vacilla – la promessa più importante: non smettere mai di credere nella magia.
Rino Panetti