Ricordando Carmelo Bene, 23 anni dopo: fare di sé un capolavoro. E quel tocco personale…

Caemelo Bene Gabriele Ricciardi

Ventitré anni fa, il 16 marzo, ci lasciava Carmelo Bene. Un genio multiforme.

Oggi mi piace ricordarlo attraverso tre sue illuminazioni… più un tocco personale.

La prima è quasi un manifesto per vivere una vita multicolore:
👉 “Bisogna fare di sé dei capolavori.”

La seconda riguarda la ricerca artistica e l’essenza stessa del genio:
👉 “La voce dell’opera si è fermata con la Callas, una perfezionista, nel senso che perfezionava i suoi difetti, come tutti i geni. Trovare e cestinare. Di questo si tratta.”

Ma è la terza citazione che mi porta a un ricordo speciale:
👉 “Per capire un poeta, un artista, a meno che questo non sia soltanto un attore, ci vuole un altro poeta e ci vuole un altro artista.”

Questa frase mi riporta indietro nel tempo, ai primi anni ’80, ai miei giorni di scuola. Il mio professore di italiano, Gabriele Ricciardi, mi regalò un suo libro di poesie. Nella dedica scrisse:

“Se non sei già almeno un po’ poeta, nulla può farti mai la poesia.”

Unire Carmelo Bene e il mio professore in un unico pensiero è stato un tuffo stupendo nel passato. Perché avere insegnanti memorabili è una fortuna rara.

Rino Panetti

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